martedì 17 gennaio 2012

Taxi contro le liberalizzazioni

Certo, a giudicare dall'immagine sembra proprio che nella nostra regione i taxi non manchino. E il punto è proprio questo: il governo Monti vorrebbe raddoppiare il numero dei taxi in Italia, ma a detta degli operatori, a mancare non sarebbero i taxi, bensì i clienti. In effetti, per chi come noi vive all'aeroporto è evidente che i tassisti, almeno su questo, hanno ragione. Ma veniamo alla cronaca: ieri 16 gennaio 2012 alle ore 8.00 all'interno del parcheggio adiacente l'ospedale regionale di Torrette ha avuto inizio il raduno dei tassisti provenienti da tutta la regione. Poi alle 8,50 il gruppo si è messo in marcia alla volta della stazione di Ancona dove ad attenderli c'erano i 32 colleghi dorici. A gruppo riunito si potevano contare circa un centinaio di auto bianche, che dalla stazione hanno marciato verso il centro della città. La carovana dopo aver sfilato per il viale, ha proseguito la sua corsa verso il posteggio simbolico al teatro delle Muse; non prima però di essersi soffermata di fronte al comune, dove i tassisti, tutti in coro, hanno gridato in direzione del palazzo che i veri privilegiati non sono i lavoratori autonomi, ma i raccomandati che lavorano negli uffici pubblici, i quali hanno tredicesima, mutua e ferie pagate, mentre i tassisti non hanno nulla di tutto ciò e per giunta hanno pure dovuto comprare una licenza per poter lavorare. Di seguito la manifestazione si è svolta nel migliore dei modi tra discorsi, comizi, foto e interviste; poi prima dei saluti di rito tutti i tassisti si sono diretti verso l'aeroporto delle Marche, dove dopo una breve sosta hanno deciso di liberare lo scalo per consentire una veloce ripresa delle attività aeroportuali. Comunque gli interessati hanno precisato che quello di ieri è stato solo un pacifico assaggio di quello che potrebbe succedere se il governo Monti volesse proseguire nella sua opera di esproprio ai danni dei tassisti.
Chi ci segue sa che non ci siamo mai sottratti dall'esprimere le nostre opinioni e anche in questo caso vogliamo dire la nostra. Non è un mistero che molti tassisti facciano parte di questo comitato e forse per questo possiamo affermare di conoscere abbastanza bene il loro lavoro e le loro storie personali; alla luce di ciò ci sentiamo totalmente solidali con loro in questa che non è solo una lotta di una categoria, ma un principio che vuole affermare il diritto a non essere espropriati di qualcosa che si è pagato e sudato a caro prezzo. Se così non fosse, si creerebbe un pericoloso precedente che potrebbe degenerare nella legittimazione dell'esproprio stesso. Ovviamente, chi non fosse d'accordo su quanto detto è libero di esprimere qui la propria opinione, d'altronde noi siamo liberi, forse proprio perché ancora non liberalizzati  ;-)

P.S. prima di rispondere però leggetevi questo: http://liberalizzazionetaxi.blogspot.com/
eviterete un sacco di figuracce  ;-)

PP.SS. una breve fotocronaca della giornata

5 commenti:

Manuel ha detto...

Monti vieni a fare il nostro lavoro cosi ti rendi conto cosa vuol dire far parte di una casta.

Mizio ha detto...

Non e' che non si possono toccare i tassisti, ma le liberalizzazioni non sono la soluzione per tutti i mali del nostro paese".

"Secondo il nostro punto di vista - - le teorie della liberalizzazione non possono avere una presunzione di superiorita', perche' ci sono liberalizzazioni che vengono fatte e possono portare beneficio ai cittadini consumatori.

Poi ci sono altre liberalizzazioni, come quelle dei taxi, dove invece si verifica l'opposto". Secondo chi appoggia questo provvedimento, in questo modo si andrebbe a creare piu' concorrenza andando ad abbassarsi anche i prezzi.

Un teorema non giusto, in quanto, "in tutte le esperienze che ci sono state in Europa, ma anche nel resto del mondo, si e' verificato l'opposto registrando un accaparramento di licenze da parte di chi ha maggiore disponibilita' di capitali con la creazione di una sorta di monopolio che hanno condizionato il mercato anziche' liberalizzarlo,con la conseguenza di prezzi maggiori e un decadimento del servizio.un saluto a tutti i colleghi presenti lunedì

Stefano ha detto...

Sono soddisfatto dell'unità della nostra categoria,dobbiamo far rispettare la nosta identità come uomini e come lavoratori ancora liberi!

Massimiliano Pierdomé ha detto...

L'idea di liberalizzare i taxi è solo un pretesto per mettere le mani in un settore dove la politica ancora non è entrata: un aumento delle licenze porterebbe senza dubbio ad un numero più elevato di vetture cui però non corrisponde necessariamente un maggiore utilizzo da parte della clientela. Cio' si ripercuote in primo luogo sui titolari delle licenze taxi (gli attuali possessori avranno più difficoltà ad ammortizzarla, in quanto, a parità di corse, aumenta l'offerta del servizio sulla piazza) e sulla clientela stessa (in un periodo in cui l'inflazione tocca percentuali elevate, i costi di gestione delle vetture ed i prezzi dei carburanti sono in continua impennata, non vedo chi possa garantire un servizio a prezzi decisamente inferiori di quelli già in vigore). Premesso questo, cosa glie ne può fregare allo Stato se il titolare della licenza, non essendo più in grado di sopportare i suddetti costi, oltre a pagare allo Stato regolarmente le tasse, si ritrova sul lastrico, specie se ha una famiglia alle spalle e un mutuo da pagare: intanto sono comunque soldi che ha portato nelle casse dello Stato, ha versato i contributi per pagare i vitalizi di chi non ha problemi ad arrivare alla fine del mese, proprio perché è un politico (senza distinzione di colore o di schieramento). Ecco, il paradosso è sempre lo stesso: in Italia a rimetterci sono sempre i soliti (onesti) ma mai gli sciacalli che ci governano: e ancora ci continuano a dire che la crisi la dobbiamo pagare noi, sempre e comunque.

Tonitaxi ha detto...

Certo che è deprimente vedere che mentre i veri privilegiati* mantengono intatte le loro rendite, i tassisti che sono dei semplici lavoratori autonomi devono lottare per non farsi derubare da quella manica di delinquenti che ci governano.

* I veri privilegiati sono i dipendenti pubblici, i quali sono anche i responsabili del debito pubblico italiano; quindi i veri parassiti del sistema Italia.

Ma perché i politici invece di prendersela con noi tassisti non se la prendono con i dipendenti pubblici, che sono la vera causa del disastrato debito pubblico italiano? Semplice, non se la prendono con costoro perché sono loro complici. In effetti chi è che decide a chi dare il privilegio di un posto pubblico? I politici e gli amministratori locali, i quali, guarda caso, se la prendono con gli autonomi che rischiano in proprio senza mai chiedere niente allo stato.

Ma adesso basta! Abbiamo subito di tutto fino a oggi, ma se provano a espropriarci le nostre licenze taxi scateniamo una guerra dalle conseguenze imprevedibili. D'altronde chi accetterebbe di farsi portar via la casa dallo stato? Ecco la licenza del taxi ha un valore equiparabile a quella di una casa, per cui nessuno pensi di potercela portar via a costo zero; se vogliono liberalizzare lo facciano pure, ma che prima ci rimborsino le nostre licenze cazz....